Giulio Pedani, L’iguana era a pezzi • Tre vite lungo la Francigena

Quando ho letto il sottotitolo dell’ultimo romanzo targato effequ ho dovuto ricacciare dentro un grido di terrore: ho il trauma della Via Francigena dalla tenera età di 17 anni, quando al liceo venne una coppia di tizi cattolicissimi a raccontarci il loro pellegrinaggio lungo la Via Francigena, e io e la Maggica si rimase tramortite dal tedio e dal disagio, e non servirono le risate con cui provammo a esorcizzare il tutto: da lì in poi ho avuto il disgusto vero nei confronti di ‘sta cosa che pensavo fosse dedicata esclusivamente a religiosi fanatici, una setta di gente noiosa che scendeva verso la Capitale raccolta in preghiera. Grazie a uno scherzo della vita ho dovuto addirittura accogliere i pellegrini quando facevo il tirocinio alla biblioteca di Altopascio, e mettevo i timbrini sulla loro tessera pensando santinumi, e però poi portavo ‘sta gente un po’ matta e tutto sommato ganza alla foresteria offrendo loro la versione migliore di Bea Magia dell’Accoglienza. Un paio d’anni dopo ho scoperto invece che la Francigena sembrava essersi improvvisamente trasformata nella cosa più cool da fare tipo per ritrovare se stessi, e lì proprio mi partì l’odio cieco.

Ora, che io abbia dei problemi è pacifico, ma poi la verità è che ho solo bisogno di esser presa a ciaffate nel muso in modo da potermi ripigliare ma soprattutto riappacificare con le cose. Ebbene, curiosamente, ancora una volta, le ciaffate me le tira effequ, e bimbi io ve lo dico, questo per me è ufficialmente Il Libro dell’Estate 2019. Adesso vi spiego perché (per la trama, qui. Per una recensione vera, qui).

  • È un romanzo che mi ha ricordato chi sono, chi sono sempre stata e chi vorrò ancora essere: mi ha riportato al liceo, mi ha riportato agli universi delle canzoni, dei film e dei libri che mi hanno formata. Gli universi a cui appartengo.
  • È un romanzo che man mano che il testo si svela ti fa provare dei tuffi al cuore che Tania Cagnotto non si qualifica neppure. I gruppi di amici coi soprannomi. I vecchi al circolo. La provincia. Gli oggetti desueti. Gli elenchi di cianfrusaglie. La musica ammodo. La strada. Il cammino. La solitudine. La polvere. L’umorismo come garba a me. La nostalgia. La voglia. Gli aneddoti. Le incomprensioni. Le cose brutte. La rabbia.
  • È un romanzo in cui il paesaggio è il quarto protagonista. Perché è il paesaggio che vedi camminando, e ci sono delle cose che si vedono solo a piedi, e sono le cose che guardo anch’io. Nelle parole di Giulio Pedani, negli occhi di Cile, ho trovato i miei occhi.
  • È un romanzo che racconta davvero l’Italia, il Paese cui voglio un bene dell’anima ma che odio con altrettanta forza: L’iguana era a pezzi pulsa di vita, dentro ci sono le storie di tutti, ce ne sono tante, sembrano inesauribili, tuttavia non ti bastano, ne vorresti ancora.
  • È un romanzo allora che non vorresti finisse mai, e che quando finisce ti senti male.
  • È un romanzo che mi ha fatto pensare con precisione a tutte le persone da cui vorrei venisse letto.
  • È un romanzo che le cose te le fa vedere, leggendo non riuscivo a smettere di pensare Giulio Pedani raccontami la vita, ho sentito tutto, e io devo sentire sulla pelle, nel cuore, negli occhi.
  • È un romanzo che ha realizzato uno dei miei sogni più grandi: essere un maschio, nello specifico un maschio nato una decina d’anni prima di me (poi un giorno ‘sta cosa ve la spiego meglio).
Laura Pausini - Innamorata
Laura Pausini – Innamorata

 

A due settimane esatte dallo scioglimento formale della Democrazia Cristiana, ininterrottamente partito di governo dal dopoguerra a quel momento, nel grande castagneto del Bosco di Marmo cominciarono i preparativi per l’ennesimo cenone. Da molte stagioni ormai, per un’unica sera ogni estate, vi trasmigrava tutto il borgo. Non c’era niente da commemorare; nessuna processione in onore di qualche martire; neanche la classica sagra dei sapori tipici. Qualcuno, anni prima, aveva semplicemente deciso, all’apice della calura di agosto, di spostarsi lassù con sedie, radio, birra, ghiaccio, vino, salumi affettati, carte, scacchi e sigari. Poi aveva portato altri tavoli e altri amici.

Quindi adesso andate e accaparratevi ‘sta meraviglia. Leggetela con calma, piano piano, tappa tappa. C’è pure la mappetta, ci sono i disegnini che dividono i pezzi. E poi ne possiamo parlare insieme tantissimo e forever? Grazie.  

  • Giulio Pedani, L’iguana era a pezzi • Tre vite lungo la Francigena
  • effequ, 2019 (giugno)
  • Pp. 2304
  • € 15

B.

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